Il petto escavato, detto anche torace incavato, è una depressione della parete toracica anteriore che si può localizzare centralmente o può essere più accentuata su uno dei due lati (petto asimmetrico). Alcuni bambini presentano già alla nascita il petto escavato mentre in altri casi la deformità, considerata nei primi anni di vita come un piccolo difetto, si aggrava in maniera significativa nel corso dello sviluppo puberale.
Generalmente non si hanno gravi conseguenze legate a questa malformazione, se non in estremi casi in cui l’affossamento è tale da causare problemi cardiaci (il più comune è la compressione dell’atrio destro) e respiratori (ma questo accade in pochi casi, la maggior parte dei pazienti affetti da PE è asintomatica). In questi casi gravi, è necessario intervenire chirurgicamente tramite tecnica di Nuss.
Negli altri casi, pur non essendovi conseguenze respiratorie e cardiache, rimangono comunque presenti importanti conseguenze psicologiche, in quanto l’aspetto estetico legato al Pectus Excavatum può portare, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, a gravi insicurezze. In questi casi un possibile trattamento correttivo consiste nel “riempire” la depressione con una protesi su misura in elastomero di silicone.
Partendo da questa tipologia di trattamento, è stata ideata una nuova metodologia per la progettazione di protesi su misura da realizzarsi con tecniche di Additive Manufacturing grazie alla collaborazione con Bellaseno GmbH. L’azienda ha infatti sviluppato scaffold stampati 3D in policaprolattone (PCL), materiale assorbibile, destinati ad essere usati come supporto e contenimento dell’innesto di grasso autologo.